Cos’è la timeline?

E’ la rappresentazione grafica di una sequenza di eventi significativi, che abbiano caratterizzato la vita dell’azienda nel corso degli anni, e rientra nella categoria delle iconografiche.

La struttura può essere più o meno complessa, ma normalmente è caratterizzata da una linea retta o curva, orizzontale o verticale, lungo la quale si snodano date che corrispondono ad avvenimenti, i quali vengono narrati tipicamente attraverso un’immagine, accompagnata o meno da una breve didascalia.

In alternativa all’immagine, possono essere presenti anche link, video, pop-up, tuttavia evidentemente, con tali scelte, lo strumento tende a ridurre uno dei suoi maggiori pregi, ovvero l’immediatezza.

A cosa serve?

Definisce con istantaneità e grande efficacia comunicativa il percorso aziendale, attraverso i momenti più emblematici e qualificanti, che a titolo di esempio, possono essere l’uscita di prodotti di successo, l’acquisizione di nuovi strutture o nuovi processi produttivi, brevetti, certificazioni, premi, contratti, aperture di mercati, e molto altro.

In sintesi, è un mezzo versatile, plastico e personalizzabile per raccontare l’impresa in pochi istanti, che può avere anche notevole capacità attrattiva estetica, in base alle scelte grafiche.

Si può utilizzare certamente nella sezione “chi siamo” del sito, accanto o in sostituzione del tradizionale “story telling”, non sempre gradito ai frettolosi navigatori contemporanei, ma si può impiegare efficacemente anche in altri contesti on-line e off-line, come ad esempio, il company profile, l’introduzione del business plan ad uso esterno, la parete dello stand di una fiera, e tutte quelle circostanze dove risulti utile veicolare in pochi istanti una percezione di esperienza, evoluzione tecnologica, crescita, professionalità.

E’ bene seguire regole fisse?

In realtà no.

Acquisito che si tratti di una modalità squisitamente visuale, quando si opti, ovvero sia necessario per la comprensione, inserire anche testo, va da sé che nell’assecondare il principio di sintesi ampiamente illustrato, detto testo debba essere breve e incisivo. Fatto salvo questo principio di buon senso, i soli limiti sono la creatività e naturalmente la forza persuasiva del messaggio.

Non vi è una regola precisa anche per quanto riguarda la densità di avvenimenti rispetto alle date ma, in linea di principio è preferibile che si trasferisca una sensazione di continuità e omogeneità, senza importanti interruzioni o periodi lunghi senza accadimenti di rilievo. Si può, anzi si deve aggiornare nel corso del tempo, poiché diversamente, una timeline datata, costituirebbe un boomerang.

Una volta compresi gli obiettivi peculiari, occorre soprattutto sapere selezionare i contenuti e definirne al meglio la rappresentazione grafica. La gerarchia delle scelte dovrebbe tenere conto di cosa distingua maggiormente e valorizzi in maniera eloquente l’azienda, agli occhi del pubblico target, in quel determinato contesto.

 

Conclusioni

Come si sarà intuito, sono un fan della timeline, al punto che non solo la propongo sempre convintamente alle aziende clienti, ma per conto di queste, mi faccio spesso parte diligente nella progettazione e costruzione.

Nell’attuale ecosistema di comunicazione, dove siamo sovraesposti ad informazioni di ogni tipo, tendiamo istintivamente a difenderci risparmiando tempo ed evitando di leggere quanto più possibile, ovvero privilegiando i messaggi visivi.

La timeline, se ben fatta ovviamente, aiuta a superare questa resistenza e a descrivere con estrema efficacia, in pochi istanti, un universo valoriale complesso e articolato, che non di rado pilota l’interessato all’approfondimento e finalmente alla lettura dei contenuti.

Saverio Pittureri
Easy Trade

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