Cos’è e a chi è rivolto il voucher internazionalizzazione 2021

Si tratta di un finanziamento a fondo perduto, destinato alle micro e piccole imprese, con meno di 50 dipendenti e 10 milioni annui di fatturato, che intendano avviare o consolidare le proprie attività sui mercati esteri. E’ destinato esclusivamente alle aziende manifatturiere, che rientrino nel gruppo C del codice Ateco e con sede legale in Italia. Si rivolge a singole imprese o a reti, costituite da un minimo di due soggetti.

 

Come funziona

Tramite apposita procedura, l’azienda beneficiaria richiede il rimborso dei compensi corrisposti per le prestazioni di un Temporary Export Manager singolo o di una società di TEM, accreditati ed iscritti nell’apposito elenco costituito da Invitalia, ente gestore dell’iniziativa.
Il professionista o la società sono tenuti ad operare in conformità ad un contratto di consulenza manageriale della durata di 12 mesi per le imprese e di 24 mesi per le reti. Il finanziamento erogato può coprire fino al 100% della spesa sostenuta.

 

Quali attività comprende

Il TEM o la società di TEM riconosciute, devono disporre, oltre alle abilità convenzionali, di acclarate competenze digitali, enfatizzate dai processi operativi ritenuti specificatamente ascrivibili:

  • Analisi e ricerche sui mercati esteri;
  • Individuazione e acquisizione di nuovi clienti;
  • Assistenza nella contrattualistica per l’internazionalizzazione;
  • Incremento della presenza nelle piattaforme di E-commerce;
  • Integrazione dei canali di marketing online;
  • Gestione evoluta dei flussi logistici.

 

A quanto ammonta il contributo

I fondi complessivi messi a disposizione dell’iniziativa, dal Ministero degli Affari Esteri, ammontato a 50 milioni di Euro. L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto concesso in regime “de minimis”, pari a:

  • Un massimo di 20.000 Euro per ciascuna MPI a fronte di un contratto di consulenza di importo non inferiore, al netto dell’IVA, di 30.000 Euro;
  • Un massimo di 40.000 Euro per le reti di imprese a fronte di un contratto di consulenza di importo non inferiore, al netto dell’IVA, di 60.000 Euro

Ad integrazione di quanto sopra è prevista la possibilità di ottenere un finanziamento aggiuntivo di 10.000 Euro, in base al conseguimento di determinati risultati oggettivi di vendita, così identificati:

  •  Incremento di almeno il 15% del volume d’affari derivante da operazioni verso paesi esteri registrato nell’esercizio 2022 rispetto allo stesso volume d’affari registrato nell’esercizio 2021;
  • Incidenza almeno pari al 6% del volume d’affari, nell’esercizio 2022, derivanti da operazioni verso paesi esteri sul totale del volume d’affari

 

In quali tempi

La presentazione della domanda è prevista esclusivamente tramite procedura informatica attraverso la piattaforma web che verrà pubblicata sul sito di Invitalia.
La prima fase prevede la compilazione dei moduli appositi, l’apposizione della firma digitale e il caricamento della pratica nel sistema. Detta operazione può essere fatta dalle ore 10.00 del 9 marzo 2021 alle ore 17:00 del 22 marzo 2021.
La seconda fase è invece quella che interessa il vero e proprio invio della domanda precedentemente caricata ed è possibile dalle ore 10:00 del 25 marzo alle ore 17 del 25 aprile.
In entrambe le finestre temporali sono esclusi i giorni festivi e prefestivi.
L’ordine di arrivo, prodotto su apposita ricevuta, determinerà la priorità cronologica di ammissione ai contributi.

 

Il contesto istituzionale

Le precedenti edizioni, che hanno avuto luogo nel 2015 e nel 2017. E’ trascorso un intervallo più lungo rispetto a quello che ha separato i primi due provvedimenti per varie ragioni. Evidentemente l’emergenza pandemica, ma anche un riassetto strategico complessivo delle istituzioni preposte all’internazionalizzazione di impresa, e un ampio piano di investimenti, noto come “Patto per l’export” presentato a giugno 2020.

Il valore complessivo del suddetto Patto per l’export, che evidentemente si articola in molti punti, è di 1,4 miliardi di Euro e buona parte di queste risorse messe a budget, dovranno essere stanziate per rinforzare le politiche a sostegno dell’internazionalizzazione delle PMI italiane.

Le linee guida prevedono di declinare gli aiuti, evidentemente per agevolare le attività economiche delle PMI verso i mercati esteri, ma in modo particolare di farlo attraverso incentivi alla transizione verso gli strumenti digitali, alla formazione, all’accesso alle piattaforme di e-commerce e business matching, alla partecipazione a fiere ed eventi affini, al potenziamento della promozione integrata e alla finanza agevolata.

In questo contesto è stato anche organizzato nel 2020, da ICE/ITA, un corso altamente qualificato, per la formazione di 100 Digital Temporary Export Manager senior, selezionati attraverso un percorso rigoroso, a coronamento del quale i suddetti professionisti sono a pieno titolo nelle condizioni di supportare efficacemente le aziende per le attività sopraelencate.

 

Passaggio di consegne e interlocutori

A completamento di quanto sopra va ricordato che, nell’ambito della menzionata riorganizzazione di competenze, la maggioranza delle funzioni istituzionali sopraelencate, precedentemente in parte gestite dal MISE, sono state ora, sostanzialmente convogliate verso il MAECI; saranno quindi il dicastero degli Affari Esteri e, indirettamente, gli organismi operativi che ad esso si riferiscono, come Invitalia e ICE/ITA gli interlocutori delle imprese anche per svariate future iniziative di interesse.

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